A dispetto delle ridotte dimensioni, i surreni sono ghiandole importantissime per la nostra salute. Il loro compito, infatti, è di secernere diversi ormoni, capaci di influenzare l’attività dell’intero organismo. Oltre agli ormoni, la cui attività è principalmente sotto controllo ipofisario, il surrene elabora gli enzimi necessari alla sintesi degli stessi ed alla loro trasformazione. Tutti gli ormoni steroidei, infatti, originano da un precursore comune: il colesterolo, che viene poi enzimaticamente trasformato in glucocorticoidi, mineralcorticoidi ed ormoni sessuali (androgeni surrenalici).

La loro forma, anche se molto variabile, è stata paragonata a quella di un cono a base inferiore o ad un cappello frigio (copricapo conico, con la punta ripiegata in avanti). Pesano 7-8 gr e sono riccamente vascolarizzati.
Ciascun surrene è costituito da due porzioni, una interna, la midollare, ed una esterna, la corticale. Le due regioni hanno origini embriologiche e peculiarità anatomiche, istologiche e funzionali molto dissimili: la porzione midollare del surrene costituisce circa ¼ della massa complessiva della ghiandola, è più molle, occupa la regione interna ed è deputata al rilascio di particolari ormoni, chiamati catecolamine.

La porzione corticale avvolge la midollare, copre i rimanenti ¾ della massa ghiandolare, è più consistente e secerne diversi ormoni steroidei. Questa regione, nota anche come corticosurrene o corteccia surrenale, è sua volta costituita da tre porzioni distinte per struttura e funzione: la zona reticolare, la zona fascicolata e la zona glomerulare. La zona glomerulare esterna secerne aldosterone, un mineralcorticoide importantissimo per il controllo della pressione arteriosa. L’aldosterone agisce aumentando il riassorbimento del sodio nei tubuli renali e l’escrezione, sempre per via renale, del potassio. La zona fascicolata intermedia produce glucocorticoidi, così chiamati perché capaci di aumentare la concentrazione plasmatica di glucosio. I più conosciuti sono il cortisolo ed il corticosterone, entrambi sintetizzati dal surrene in risposta all’ormone ipofisario ACTH. Questi ormoni sono attivi nell’aumentare la glicemia, la sintesi di glucosio (gluconeogenesi) e di glicogeno (glicogenosintesi), la mobilitazione dei trigliceridi di riserva e l’utilizzo degli amminoacidi muscolari a scopo energetico. La zona reticolare profonda secerne principalmente gli androgeni surrenalici. Fisiologicamente, nell’organismo maschile hanno scarsa importanza, perché secreti in scarsa quantità rispetto a quanto avviene a livello testicolare. Nella donna, invece, contribuiscono a regolare il desiderio sessuale, la secrezione sebacea e lo sviluppo di peli pubici ed ascellari.
La porzione midollare del surrene produce due ormoni importanti, l’adrenalina e la noradrenalina, raggruppabili sotto il termine unico “catecolamine”. La regione midollare si sviluppa dallo stesso tessuto embrionale dei neuroni simpatici ed è considerata una struttura neuroendocrina. La sua funzione, infatti, è controllata dal sistema nervoso centrale, che per comunicare con essa, non si affida ad ormoni ma ad impulsi nervosi. Questo meccanismo di controllo permette la fulminea liberazione di catecolamine al momento del bisogno, ad esempio quando ci si trova dinanzi ad un pericolo improvviso, da fronteggiare nel più breve tempo possibile. Dopo essere state liberate nel sangue, le catecolamine surrenali preparano il corpo allo sforzo richiesto: aumentano la pressione arteriosa, dilatano i bronchi, accelerano la frequenza cardiaca, stimolano la degradazione del glicogeno, aumentano la glicemia, accelerano gli atti respiratori ed inibiscono la peristalsi intestinale.

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